Prof. Marco Maiotti

Intervento di Latarjet

Laterjet
Latarjet
Fig.1

L’intervento di Latarjet è una tecnica riparativa per l’instabilità anteriore di spalla, ideata da M. Latarjet nel 1954 .Fig 1
Nell’ultimo ventennio a seguito del fatto che si è constatato che la riparazione artroscopica di Bankart esponeva in molti casi il paziente ad un altissima percentuale di recidiva,che a volte si aggira anche intorno al 60%, le tecnica di Latarjet è diventata sempre più popolare. Molti chirurghi oramai eseguono quasi sempre solo questo intervento proprio per abbassare le possibilità di recidive, soprattutto nei giovani sportivi. La letteratura internazionale, ha individuato dei fattori di rischio per un fallimento di un intervento tradizionale di riparazione artroscopico di Bankart,che sono:deficit ossei glenoidei maggiori del 20% fig. 2A-B, la giovane età del paziente, una eventuale iperlassità costituzionale della spalla, lussazioni multiple e gli sport da contatto. Ovviamente l’associazione di più fattori aumenta esponenzialmente la possibilità di una recidiva. L’intervento di Latarjet ha però delle criticità, non è un intervento che ricostruisce l’anatomia e comporta l’impiego di grosse viti di metallo che possono dare delle complicazioni artrosiche a distanza, Fig 3A-B-C. L’intervento viene eseguito a cielo aperto Fig.4 anche perché la versione artroscopica è di difficilissima esecuzione di lunga durata ed ha delle percentuali di complicazioni molto elevate, infatti non viene eseguita quasi più da nessun chirurgo, anche dai più esperti.

L’intervento consiste nel trapiantare una porzione di coracoide Fig 5 insieme al tendine congiunto( Coracobrachiale e capo breve del bicipite) Fig.6 e nel sintetizzarla con una o due viti al livello del terzo inferiore del collo glenoideo dove è presente il difetto osseo, facendo attenzione a non farla debordare oltre la superficie glenoidea. Questo atto chirurgico ha le seguenti funzioni: il riempimento del difetto d’osso glenoideo determinato dalla coracoide Fig. 7 ed un rinforzo cicatriziale dei tessuti capsulolegamentosi danneggiati determinato dai due tendini che si inseriscono sulla coracoide. Le % di recidive si aggirano intorno al 4%-7%.

Una recente analisi della letteratura ha dimostrato che questo intervento ha un tasso di complicanze e di reintervento del 30%. Le complicanze più comuni sono: riassorbimento della bratta ossea artrosi da mal posizionamento delle viti; sono state descritte anche sofferenze neurologiche, di alcuni nervi vicini alle zone di incisione, inoltre un eventuale reintervento in caso di insuccesso, risulta moto complesso a causa soprattutto dello stravolgimento dell’anatomia originale. A seguito proprio di queste motivazioni gli studiosi hanno incominciato a pensare a delle alternative a questo intervento, laddove l’intervento tradizionale artroscopico di Bankart espone ad una percentuale troppo elevata di recidive e l’intervento di Latarjet,dal punto di vista anatomo patlologico non è indicato ma lo si sceglieva perché non si avevano alternative, quando il difetto osseo glenoideo è inferiore al 20%. A tal proposito,10 anni fa è stato messo a punto un intervento di rinforzo aggiuntivo alla Bankart sempre artroscopico : L’ASA che ha abbassato notevolmente le percentuali di recidiva della Bankart isolata e non ha complicazioni.

il mio TEAM

EQUIPE CHIRURGICA

Dott. Sergio De Rosa

Specialista in Ortopedia e Traumatologia

Ortopedico presso la Clinica Mediterranea

dr Rosati chirurgo ortopedico

Dott. Carlo Rosati

Dirigente Medico Anestesista

Medico dello Sport presso l’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata – Roma

dr Massoni chirurgo ortopedico

Dott. Carlo Massoni

Specialista in Ortopedia e Traumatologia

Clinica Pio XI - Roma
Clinica Villa Stuart - Roma
Clinica Mediterranea - Napoli

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